pubblicato in data 29 Giu 2019

Fognini sfavorito dalla superficie: donne, il deserto

È tutto pronto, Wimbledon sta per aprire i battenti: il torneo più atteso dai fan di tutto il mondo della racchetta. Per l’Italia sarà uno degli Slam più attesi degli ultimi anni, perché le aspettative sono davvero alte sì, ma motivate dai risultati ottenuti dai nostri ragazzi negli ultimi tempi. Discorso purtroppo diverso e completamente opposto per le ragazze, che invece devono fare i conti con l’assenza anche della Giorgi, eliminata sin dalle qualificazioni del torneo su erba.

Per gli azzurri le maggiori speranze, per una volta, non sono riversate su Fognini (e la cosa potrebbe anche fargli bene) bensì su Berrettini. Il giovane romano è reduce dal successo sull’erba di Stoccarda, succedendo nell’albo d’oro a Federer e dalla semifinale di Halle contro Goffin: un ruolino di marcia impressionante che gli è valsa la top 20. Erano oltre 40 anni che l’Italia non mostrava nel Ranking due suoi rappresentanti fra i primi venti giocatori del mondo e il ragazzo classe ’96 sembra gradire particolarmente questa superficie. Le possibilità che faccia bene sono alte, soprattutto essendo testa di serie e con un tabellone magari favorevole: anche bwin gli attribuisce una quota non altissima, in chiave vittoria.

Matteo è infatti dato a 41, ad esempio quella di Cilic che qui ha fatto finale due anni fa ed è un ex campione Slam: poco più della quota invece di Thiem dato a 34. Dunque Berrettini parte coi riflettori puntati addosso, al posto di chi invece negli ultimi anni portava da solo la croce dell’intero movimento tennistico italiano: Fabio Fognini.

Il ligure arriva a questo Slam con in tasca la top ten, pochi punti da difendere ed un sogno chiamato Atp Tour Finals nemmeno poi così celato ed impossibile: è chiaro che per qualificarsi all’ultimo prestigioso evento dell’anno è necessario fare molto bene negli ultimi due Slam rimasti, arrivando almeno agli ottavi di finale. L’erba non è mai stata troppo gradita dal ligure, che però è nel pieno della sua maturità e gode di un bagaglio tecnico tale per cui forse si è finalmente convinto di poter giocare bene su tutte le superfici. Anche per lui, un tabellone favorevole vista l’alta testa di serie.

Chi parte a riflettori spenti è Cecchinato, scioltosi al sole dopo la favola vissuta un anno fa ed in particolare a Parigi, con la storica semifinali raggiunta a 40 anni di distanza da Panatta, in uno Slam. Per il tennista palermitano la possibilità di ripartire a fari spenti, dopo la pressione schiacciante vissuta nella stagione su terra, la più gradita, ma che presentava una cambiale ricca di punti da difendere. Occhio poi a Seppi, che ha invece nell’erba la superficie più gradita: l’altoatesino sembra sul viale del tramonto soprattutto per problemi fisici che ha già annunciato di voler risolvere subito dopo la fine del torneo britannico.

In chiave femminile, la desolazione assoluta: potrebbe essere il primo Wimbledon dopo anni senza una sola giocatrice italiana nel tabellone principale.

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