Il nostro mondo è ricco di scoperte scientifiche e tecnologiche che hanno reso la nostra vita materiale più facile e ricca di quanto non fosse quella dei nostri antenati. Tuttavia, il progresso, per quanto affascinante ed utile possa essere, presenta delle ‘mancanze’ che vengono alla luce proprio davanti a situazioni, apparentemente insignificanti, ma che evidenziano questo problema.
Chi scrive ha avuto modo di soffermarsi davanti ad uno spettacolo che si ripete ogni giorno e che, in determinati periodi dell’anno, appare particolarmente significativo e degno di nota. Passando con la macchina in una delle tante strade provinciali umbre, il sottoscritto ha avuto modo di assistere ad un tramonto su una piccola, meravigliosa cittadina chiamata Todi.
Non è sicuramente il primo ‘calar del Sole’ visto ma il suo fascino e soprattutto i suoi colori, stupiscono sempre. Ebbene, davanti a questa meraviglia del Creato, una riflessione è sorta spontanea. Noi, come esseri umani, siamo convinti di aver inventato dal nulla una serie di realtà che però, a ragionarci bene, già esistevano in Natura, magari sotto altre fonti.
Pensiamo, ad esempio, a due elementi come il fuoco e l’elettricità: oggi ci appaiono come ovvi e senza corrente non riusciremmo a vivere secondo le modalità a cui il progresso ci ha abituati (e anche obbligati). Ciononostante, questi due fattori sono sempre esistiti ma l’Uomo ha dovuto impiegare millenni (soprattutto per l’elettricità) per capirne il funzionamento e fare proprio questo dono.
E volendo portare il discorso in ambito informatico, noi ci illudiamo di aver creato programmi di grafica capaci di realizzare colori e immagini sbalorditive. Poi, basta trovarsi nel punto giusto, al momento giusto, per comprendere che, anche in questo caso, la Natura ci aveva già pensato, regalandoci dei tramonti meravigliosi e chiarendoci, una volta di più, di essere sempre diversi passi avanti alla mente umana.