pubblicato in data 29 Lug 2025

L’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea, che prevede tariffe del 15% sulle produzioni Made in Italy e intese su gas e investimenti favorevoli agli USA, è stato accolto con forte preoccupazione per le possibili ricadute economiche negative sull’Italia e agroalimentare.

“La chiusura del negoziato sembra frutto di compromessi molto al ribasso per l’Europa”, ha dichiarato il presidente di Agrocepi Corrado Martinangelo. Pur attendendo ulteriori approfondimenti sui prodotti esentati dai dazi, Martinangelo non ha esitato a parlare di “una sorta di sudditanza economica” anziché di una collaborazione paritaria.

Di fronte a questo scenario, Agrocepi sottolinea l’urgenza di un “progetto di radicale innovazione che punti a costruire realmente gli Stati Uniti d’Europa”. È indispensabile, prosegue Martinangelo, un “Piano europeo di sostegno finanziario per i settori che saranno maggiormente colpiti dai dazi”.

Nicola Tavoletta, Presidente Nazionale di Acli Terra, ha condiviso le preoccupazioni di Martinangelo. “È evidente la necessità di tutelare le nostre produzioni – ha commentato Tavoletta – in particolare il Made in Italy agroalimentare, che rappresenta una colonna portante della nostra economia e della nostra identità culturale. In un contesto globale sempre più competitivo, è fondamentale che l’Europa agisca con maggiore forza e coesione, non solo per negoziare accordi più equi, ma anche per implementare un robusto piano di sostegno che compensi le eventuali perdite e rafforzi la competitività dei settori più esposti. Acli Terra è al fianco degli agricoltori e delle imprese che potrebbero essere penalizzate da queste nuove condizioni di mercato“.

Agrocepi e Acli Terra si uniscono quindi nell’appello alle istituzioni europee e nazionali per un’azione decisa a tutela delle filiere produttive italiane ed europee.

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