pubblicato in data 17 Feb 2019

Al teatro Ar.Ma di Roma, diretto da Daria Veronesi, si è tenuta una serata di Musica (la M maiuscola è d’obbligo) in lingua prevalentemente francese, con qualche “intermezzo” in inglese, italiano e spagnolo.

Voce della serata la bravissima Maria Moreno, cantante proveniente dal lirico che ha saputo cimentarsi in maniera magistrale nel genere Jazz. Al pianoforte, un Professionista del pentagramma, Vito Caporale dei Baraonna.

Il duo si è esibito in pezzi complessi e molto diversi in termini di interpretazione e tecnica. Le danze si sono aperte con “Summertime” che ha messo subito in risalto la vocalità di Maria Moreno. La cantante, di origini spagnole ma francese di nascita, ha voluto omaggiare grossi nomi del panorama musicale come Charles Aznavour con “La Boheme”, in cui Vito Caporale ha cantato la parte italiana, scritta da Bruno Lauzi; Charlie Chaplin che scrisse un pezzo divenuto famoso in tutto il mondo dal titolo “Smile” e ancora brani come “La vie en rose”, Les Cartes (tratto dalla celebre opera “Carmen” di Georges Bizet) e a conclusione della serata, come omaggio alle sue radici spagnole, il brano “Yo soy Maria” di Astor Piazzola.                                       Ma anche la canzone italiana (o per meglio dire napoletana) ha trovato il suo momento di gloria: Vito Caporale (di origini partenopee) ha cantato un brano che tutti hanno nel cuore, “Dicitincello vuje”.

Non sono mancati anche simpatici (e spontanei) siparietti come il supporto della tastiera abbassatosi improvvisamente (ed inspiegabilmente) nel mezzo di un’esecuzione, lasciando il pianista tra lo stupore e l’incredulo (ma capace di non perdere il filo musicale); la “mimica” di chi scrive nel provare a cantare in francese davanti all’Artista, un brano in cui il pubblico era invitato a ripetere “mon amour” (possibilmente con la R moscia) senza sapere nient’altro del testo.

Una serata dunque, all’insegna della buona e bella Musica, di quelle note cioè che hanno scritto pagine importanti nella Storia del Jazz, dell’Opera e della Canzone popolare. Un plauso anche al Teatro Ar.Ma (e quindi alla sua Direttrice Daria Veronesi) che, come detto ad inizio articolo, ha ospitato un pezzo di cultura a cui molti giovani e non, dovrebbero attingere.

Stefano Boeris

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