pubblicato in data 01 Ott 2020

Lo scrittore modenese Cristiano Venturelli presenta “BeatriX”, un thriller soprannaturale che racconta la storia di due donne tanto diverse quanto intimamente vicine, perché condividono il devastante dolore per la perdita di una persona amata. I percorsi di vita di Beatrice e Carla rappresentano simbolicamente l’ardua ricerca dell’essere umano finalizzata alla realizzazione del proprio potenziale; attraverso le loro storie, l’autore racconta dell’importanza di avere uno scopo che renda l’esistenza degna di essere vissuta, e non solo mera sopravvivenza.

Ascolta la segnalazione della notizia

Titolo: BeatriX

Autore: Cristiano Venturelli

Genere: Thriller soprannaturale

Casa Editrice: VJ Edizioni

Collana: Parole Nuove

Pagine: 126

Prezzo: 14,00€

Codice ISBN: 978-88-322-50-152

«La mente umana di fronte all’irrazionale reagisce sempre inizialmente con il medesimo meccanismo di difesa: il rifiuto, la negazione. Questo per consentirle di rimanere aggrappata ai suoi dogmi, alle sue certezze: i fantasmi non esistono, le persone non camminano sull’acqua, le streghe sono frutto di leggende popolari. Tutto pur di non farle perdere l’equilibrio nel suo già incerto cammino sulla fune della ragione[…]».

BeatriX di Cristiano Venturelli è un accattivante e misterioso romanzo ambientato a Modena nel 2019 nell’arco di un’unica, cruciale giornata. In una storia dominata da personaggi femminili emergono le figure di Carla Barbieri e Beatrice Marconi, due donne molto diverse tra loro che riescono, seppur a fatica, a creare un ponte tra le loro due vite in apparenza inconciliabili. Carla è una vedova inconsolabile, che vive le sue giornate come un’equilibrista sul filo; si considera “un vuoto involucro di carne, privo di emozioni, perché tristemente convinto dell’impossibilità di poterne vivere altre con la stessa intensità”. Depressa e apatica, è preda di una fallimentare elaborazione del lutto mentre cerca di portare avanti la sua professione che, per ironia della sorte, è quella di psichiatra. Nel triste giorno del suo anniversario di nozze conosce una paziente ricoverata nella clinica per malattie psichiatriche in cui lavora, una donna inquietante e magnetica. Beatrice è bellissima, e non passa di certo inosservata: “La cosa più appariscente erano i suoi occhi: verdi ed intensi come le foglie di una magnolia, grandi, dal taglio a mandorla e contornati da lunghe ciglia nere. Neppure l’evidente velatura, dovuta senz’altro a una dose consistente di benzodiazepine, riusciva a smorzare la loro espressività”. Tanto bella quanto pericolosa è Beatrice, arrivata in clinica dopo un tentativo di suicidio causato dalla morte della sua unica figlia. Il primo incontro tra le due donne è disturbante, a causa dello strano potere che sembra emanare dagli occhi di Beatrice, un potere ipnotico e manipolatorio che sconvolge Carla per la sua natura soprannaturale: “Per pochi, terrificanti istanti si ritrovò con il cervello vuoto, privo di volontà sul resto del corpo”. L’autore narra quindi le indagini della psichiatra alla scoperta della vita e dei segreti di Beatrice, e del perché ella sembri agire attivamente sulle persone, sia con scopi benefici che malefici. Il romanzo offre una riflessione sul potere che ogni essere umano ha dentro di sé, di cui a volte è inconsapevole, e sull’uso che ne fa per il proprio e altrui vantaggio. La storia di Beatrice e Carla è un pretesto per parlare dell’apparente arbitrarietà della vita e dell’ironia a volte spietata dell’esistenza, e allo stesso tempo pone importanti domande sul destino dell’uomo, su chi davvero lo governi e su come egli possa agire per controllare il suo potere e convogliare le proprie energie verso la piena realizzazione di sé e dei propri scopi.

TRAMA. L’uomo da sempre si è posto la domanda di come sia meglio utilizzare le proprie capacità, i propri talenti, in una parola il proprio potere. Le protagoniste di questa storia dal ritmo incessante – che si svolge tutta nell’arco di una giornata frenetica – sembrano proprio l’incarnazione del potere, occulto o palese, che l’essere umano ha a disposizione, a volte inconsapevolmente, altre con piena coscienza di esso. Un potere che se indirizzato nella giusta direzione può portare beneficio agli altri, ma anche e soprattutto a chi lo detiene, usandolo. BeatriX è anche questo: un’allegoria, intrigante e coinvolgente, per raccomandare a ciascuno di noi di usare le proprie capacità al servizio degli altri, unico modo per salvare sé stessi.

Autore