pubblicato in data 02 Mar 2021

Un crimine non è uguale a un altro. E nemmeno un criminale, o presunto tale, è uguale a un altro. Ma tutti, dal ladro di polli al serial killer, hanno diritto a essere assistiti da un avvocato, perché «la difesa è diritto inviolabile», come recita l’articolo 24 della Costituzione.
Ma ha fatto discutere tempo fa il caso dei tre “no” incassati in piena campagna #metoo dal molestatore seriale di Hollywood Harvey Weinstein, la cui difesa fu infine accolta da Donna Rotunno. Il caso poi di Pordenone, che ha sollevato alcuni interrogativi sulla professione di avvocato al cospetto di crimini come quelli contro le donne, ormai entrati nella coscienza collettiva come particolarmente abietti e ripugnanti. Il tema si era posto, in modo molto più drammatico, per i criminali nazisti, successivamente per i mafiosi e per i brigatisti. Segno dei tempi, si comincia ora a discuterne per i femminicidi.

Obiezione di coscienza?

Ascolta l’Avv. Gianni Dell’Aiuto

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